Cenni storici sul grano saraceno
La storia del grano saraceno, dal V secolo ai giorni nostri, nel Mondo, in Italia e in particolare in Valtellina.
Il grano saraceno è probabilmente originario della Cina centrale, dove viene coltivato fin dal V-VI secolo d.C. Da qui si ritiene sia stato importato in tutta la Cina, in Giappone, e in India.
Solo nel medioevo si diffuse anche in Europa, dove venne probabilmente introdotto ad opera di popoli mongoli che, tramite le loro migrazioni, ne permisero la propagazione inizialmente nelle regioni della Polonia e della Germania.
La coltivazione del grano saraceno si diffuse poi attorno al XV-XVI secolo in Francia e solo successivamente nelle regioni del Nord Italia e in Austria.
Fagopyrum esculentum è infatti coltivato in Italia, dove è diffuso soprattutto nelle zone alpine, prealpine e pedemontane, solo a partire dal XVII secolo (Vaughan & Geissler, 1997).
Nel territorio valtellinese, in particolare, la prima testimonianza scritta risale al 1616, anno in cui Giovanni Guler Von Weinech, governatore grigionese della valle dell'Adda, stilando una relazione sui principali prodotti della valle nel Terziere di mezzo (Valtellina), riferisce “questa regione produce altresì granaglie e legumi d'ogni sorta: frumento, segale, orzo, avena, piselli, fave, lenticchie, miglio, finocchio, grano saraceno” (Ghilotti, 2003). In questa regione la coltivazione del grano saraceno era un tempo particolarmente sviluppata, come dimostrano appunto i piatti caratteristici della tradizione valtellinese (pizzocheri, sciatt, nonché polenta e ravioli ottenuti da farina di grano saraceno). Purtroppo negli ultimi anni la coltivazione di Fagopyrum esculentum in Valtellina sta progressivamente scomparendo anche nelle zone dove era un tempo particolarmente sviluppata, come la località di Teglio. Proprio per questo la farina ottenuta dal molino ancora attivo nel territorio proviene in gran parte dalla macinazione di frutti di grano saraceno provenienti da Cina e Russia.
Per non disperdere la semente del grano saraceno autoctono un gruppo di agricoltori di Teglio si sono uniti in una cooperativa, sostenuta dall'associazione slow food, allo scopo di aumentare, negli anni, gli appezzamenti di Fagopyrum esculentum e di sensibilizzare i giovani coinvolgendoli in questo progetto.
In foto: Georges Lacombe, La raccolta del grano saraceno in Bretagna, 1895.